L’idea di dar vita a questo nuovo piano-trio nasce dalla volontà di fondere le diverse esperienze dei musicisti, creando un interplay che parte dalle composizioni originali del pianista, ma che non rinuncia alla cura della musica scritta come porto sicuro da cui partire e ritornare, lasciando, quindi, molto spazio alla libera invenzione.

Le tracce del CD formano un racconto musicale nel quale si intrecciano tradizione e innovazione, musica colta e mainstream, senza tradire le singole radici musicali di ognuno dei musicisti che vengono valorizzate all’interno del discorso musicale. Il trio possiede sia forza narrativa e di introspezione sia un lessico musicale che può spostarsi su territori più estremi, incontrando un linguaggio atonale e aleatorio. Tutto ciò si manifesta in questo disco che raccoglie nove brani legati da un fil rouge che è il racconto; la storia si propone quasi come una raccolta di novelle, infatti ogni traccia è concepita come una narrazione, si crea così un’esperienza sonora che lega ogni composizione, dove l’improvvisazione riveste un ruolo centrale nel creare un’atmosfera dinamica e contemplativa.

La musica e il racconto si legano e si evolvono liberamente. In alcuni brani (come la title track) vengono utilizzate tecniche compositive seriali provenienti dal mondo classico, in altre la fa da padrone il linguaggio proveniente dalla musica afroamericana. Il CD quindi compie il suo racconto musicale a tre voci paritetiche, quali sono gli strumenti che compongono il trio, non ce n’è una che prevalga sulle altre e, attraverso un interplay quasi simile al contrappunto, si muovono in un viaggio di continua ricerca. Tutte le composizioni sono di Francesco Scaramuzzino.